Il mantra dell'Ashtanga Yoga è l'inizio della pratica degli aṣṭaṅgi.
La prima strofa è cantata esclusivamente nelle scuole di ashtanga, la seconda è comune alle scuole che seguono gli insegnamenti di Sri T. Krishnamacharya.
Recitare il mantra è un modo per esprimere gratitudine a Patānjali, ma più in generale, a tutti i Maestri che hanno trasmesso lo yoga dai tempi dei tempi, permettendoci di conoscerlo, praticarlo e goderne i benefici.
Contemporaneamente, la ripetizione del mantra è un momento di concentrazione, che ci dispone in quello spazio interiore di quiete, apertura e serenità, che ci ricorda che stiamo compiendo un rito e che stiamo per praticare le posture dello yoga per qualcosa di più ampio del nostro io.
MANTRA DI APERTURA
OM वन्दे गुरूणां चरणारविन्दे संदर्शितस्वात्मसुखावबोधे | vande guruṇāṁ caraṇāravinde
saṁdarśita-svātma-sukhāvabodhe निःश्रेयसे जाङ्गलिकायमाणे संसारहालाहलमोहशान्त्यै | niḥ-śreyase jāṅgalikāyamāṇe
saṁsāra-hālāhala-moha-śāntyai.
आबाहुपुरुषाकारं शङ्खचक्रासिधारिणम् | ābāhu-puruṣākāraṁ
śaṅkha-cakrāsi-dhāriṇam. सहस्रशिरसं श्वेतं प्रणमामि पतञ्जलिम् || sahasra-śirasaṁ śvetaṁ
praṇamāmi patañjalim OM
TRADUZIONE
OM
Mi inchino e onoro i piedi di loto del maestro che ha rivelato la felice conoscenza del proprio sé; Egli, agendo come l'incantatore di serpenti, ha portato il completo benessere, pacificando l'illusione, veleno mortale dell'esistenza; Egli ha la parte superiore del corpo di forma umana e impugna una conchiglia, un disco e una spada; Egli possiede migliaia di teste bianche e luminose.
Io mi inchino a Patanjali.
OM
ॐ OM
La sillaba OM è il suono primigenio ed ha un forte potere spirituale. Patanjali afferma che ‘La ripetizione e la meditazione sull'OM comporta la scomparsa di tutti gli impedimenti e il risveglio dello spirito interiore.’
Mi inchino ai piedi di loto del Maestro che ha rivelato la felice conoscenza del proprio sé;
Il loto è un attributo classico dei maestri e rappresenta l'elevarsi alla conoscenza dello spirito. L’inchino è nei confronti di tutti i maestri che da Patanjali in poi hanno tramandato l'Ashtanga Yoga e ci hanno rivelato come raggiungere la felicità, attraverso la scoperta del nostro spirito individuale.
Egli, agendo come l'incantatore di serpenti, ha portato il completo benessere, pacificando l'illusione, veleno mortale dell'esistenza. Patanjali e i maestri dopo di lui, ci hanno regalato la pace attraverso la pratica dell'Ashtanga yoga. La pratica e i maestri sollevano il velo dell'illusione e dell'apparenza, mostrando la vera conoscenza dello spirito, come gli incantatori di serpenti tolgono il veleno dai rettili per farne medicina e portare la pace nell'animo.
Una versione più classica traduce jāṅgalikāya con "il medico della giungla", ovvero il mondo è una giungla piena di insidie e veleni, e i maestri ce li rivelano, curandoci e regalandoci la pace.
Egli ha la parte superiore del corpo di forma umana e impugna una conchiglia, un disco e una spada.
Qui si fa riferimento alla rappresentazione mitica di Patanjali, con la parte inferiore del corpo di serpente e quella superiore di uomo. Nel mito Visnu decise di inviare il mitico serpente Ananta per migliorare la pratica dello yoga sulla terra. C’era una donna che non poteva avere figli ma pregava ogni giorno Visnu per riceverne la benedizione. Un giorno, mentre era inginocchiata con le mani giunte, Visnu decise di donarle un figlio tramite il suo avatar Ananta e fece cadere nelle sue mani in preghiera il piccolo Patanjali. Pat significa cadere e anjali è il gesto che la donna faceva con le mani in preghiera. Il mito racconta che Ananta, mentre cadeva sulla terra, non ebbe il tempo di completare la propria trasformazione in uomo e rimase con la parte superiore del busto umana e la sua metà inferiore con la coda di serpente.
Gli oggetti impugnati da Patanjali sono:
· la conchiglia che dona fama, longevità e prosperità, proprio come fa Patanjali.
· il disco roteante della ruota del tempo, e infatti Patanjali ha valicato il tempo con i suoi insegnamenti, giungendo sino a noi.
· una spada, l'arma con cui si sconfigge l'ignoranza e si giunge alla conoscenza (dono di Patanjali).
Egli possiede migliaia di teste luminose.
Io mi inchino a Patanjali. Le mille teste luminose rappresentano la saggezza infinita di Patanjali, senza il quale non avremmo lo yoga e al quale portiamo omaggio.
ॐ OM
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